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Assistenza post vendita

Come ridurre i costi economici e l’impatto ambientale con le macchine per imballaggio del poliuretano

Comprimere e imballare il poliuretano quanto aiuta l’ambiente e i conti economici?

La situazione mondiale della logistica e dei trasporti attraversa da tempo una situazione critica, dovuta prima alla sospensione per la pandemia, poi alla ripresa post-pandemica, per cui ancora la logistica non era pronta. Ma che tipo di impatto ha questo problema logistico sull’industria del poliuretano e sulle sue collegate? E come possono le macchine per imballaggio aiutare le aziende a ovviare, o quantomeno a limitare, questo problema?

E in più, quali vantaggi ambientali, oltre che economici, porterebbe un’ottimizzazione delle spedizioni? Vediamolo insieme.

La situazione della logistica (per il poliuretano, ma non solo)

Il commercio mondiale e il settore di spedizioni e logistica sono in difficoltà da tempo. La situazione sta pian piano migliorando, ma i problemi permangono, spinti dal prolungarsi della pandemia e dall’instabilità geopolitica che stiamo vivendo. Vediamo la prima questione.

La ripresa post-pandemica

Come riporta anche Sleep Tech Magazine, ci troviamo in un periodo di crisi di reperimento dei container per i trasporti. Problema che coinvolge tutti i settori del commercio mondiale, e che è particolarmente sentito da industrie come quella dei materassi e della trasformazione del poliuretano - che infatti importano la materia prima ed esportano i manufatti.

A cosa è dovuta questa “penuria di container”? Al blocco dovuto alla pandemia e alla conseguente ripresa. Durante il primo periodo pandemico, a causa dei lockdown, quando i Paesi hanno chiuso confini, porti e aeroporti, si sono verificati problemi nella produzione e nell'approvvigionamento. Ridotto il traffico commerciale, sono stati ridotti anche i container in circolazione, e ancora oggi si fa fatica a reperirne in quantità sufficiente.

Come sottolinea un articolo con intervista a Luigi Merlo, presidente di Federlogistica, “l’autunno scorso ha registrato un vero e proprio ingorgo dei mari: porti chiusi in alcune aree della Cina per focolai di Covid, ripercussioni a lungo termine del blocco del Canale di Suez avvenuto in primavera per l’incaglio della nave Evergiven, esplosione della domanda di container dovuta alla ripresa economica post-pandemica”. La conseguenza? Un aumento enorme del costo dei noli dei container - Merlo fa l’esempio di container passati, sulla rotta Mar Mediterraneo - Asia, da 500 a 20.000€ a viaggio.

Il grande problema è quindi che i container sono meno disponibili, il loro costo è aumentato, consentono sempre uno spazio di stoccaggio limitato, che va ottimizzato il più possibile.

Il secondo problema- instabilità

Al problema del difficile reperimento di container, e a costi sempre elevati, dovuto alla ripresa post-pandemica si è aggiunta l’instabilità generata dall’attuale situazione geopolitica , le cui conseguenze, soprattutto a lungo termine, sono ancora da determinare. Sia per il problema delle materie prime che per il costo del carburante che, unito alla mancanza di autisti, ha fatto ulteriormente aumentare il costo del trasporto via terra.

Rimanendo lo spazio a disposizione, sia sui container, che sui camion, sempre uguale, è evidente come questo si traduca in un maggiore costo per chi trasporta la sua merce, che può stoccare sempre lo stesso numero di articoli, pagando però di più sul trasporto. Problema che si riflette poi nel non poter proporre il proprio prodotto a un prezzo competitivo.

Prendiamo in considerazione il settore del poliuretano.

Un esempio: quanto “costa” un camion?

Abbiamo fatto un piccolo calcolo, a titolo assolutamente esemplificativo:

  • un bilico standard misura 13.6x2.4x2.6 e ha una capacità di 85m3
  • un container 40' misura 12.02x2.35x2.68 e ha una capacità di 76 m3
  • un blocco di poliuretano con dimensione 2x2x1.2 m  ha un volume di 4.8 m3 nelle sue dimensioni originali.

Questo significa che su un bilico è possibile caricare 12-13 blocchi non compressi, mentre su un container 12.

Naturalmente il costo del singolo camion e del singolo container dipendono dalla tratta e dalla distanza. Vedremo tra poco quanto può convenire, percentualmente, cercare di ottimizzare lo spazio per le proprie spedizioni, riducendo il numero di camion o container necessari.

Dal punto di vista ambientale, ricordiamo che, come sottolinea la Gazzetta dello Sport, “un camion diesel sopra le 3,5 tonnellate emette tranquillamente 6-700 grammi di CO2 per chilometro percorso. Un grande Tir, carico al 55%, supera il chilo di CO2 per chilometro”. Considerando un camion carico con circa 12 blocchi di poliuretano (2 tonnellate circa) possiamo calcolare 700 g/km.

Questo significa che una spedizione di 1000 km, con un bilico, comporta, in media, il rilascio di 700 kg di CO2. È una quantità davvero rilevante, con un impatto pesante sul pianeta - che può però essere ridotto.

Come abbiamo raccontato, si parla da tempo del concetto di riduzione: dei consumi energetici, dello spazio, dei costi di produzione e trasporto, degli sprechi. L’industria del poliuretano ha affrontato importanti cambiamenti per agevolare il trasporto, ridurre i costi di spedizione e l’impatto ambientale della logistica. In un periodo così complesso, dal punto di vista economico, logistico, ambientale, ottimizzare le spedizioni diventa cruciale.

Quali soluzioni propone Dolphin Pack?

Uno degli aspetti più interessanti del poliuretano flessibile è proprio la sua flessibilità. Le celle da cui è formato sono più o meno vicine sono piene di aria; ciò lo rende elastico, non rigido, quindi il suo volume può essere ridotto tramite una compressione meccanica. Questa operazione permette di aumentare il numero di articoli spediti, ridurre i costi di trasporto e l’inquinamento (più blocchi per ogni spedizione, meno camion in circolazione). Per questo le aziende produttrici si rivolgono sempre di più a chi produce macchine per l’imballaggio e la compressione. 

Dolphin Pack sviluppa e produce diverse macchine per l’imballaggio dei blocchi di poliuretano. Ecco le principali linee in produzione e il tipo di compressione che possono offrire su un blocco “d’esempio” di 2x2x1.2 m, volume 4.8 m3, densità 30 kg /m3 e kPa 3.5*:

  • Peler, studiata per confezionare e comprimere in piano e in sottovuoto utilizzando film barriera 100 micron. Riduce il blocco a 2x2x0.3, quindi passiamo a un volume di 1.2 m3 (-75%*). Sul bilico d’esempio visto prima, possiamo quindi caricare 40/42 blocchi, anziché 12
  • Levante, per la compressione di blocchi e rotoli in forma di rotolo utlizzando un film PE LD 100-120 micron . Riduce il blocco a un rotolo da 2.2 x 0.7 di diametro, quindi passiamo a un volume di 0.9 m3 (-81%*). Sul bilico d’esempio visto prima, possiamo quindi caricare 50/55 blocchi
  • Burian, l’ultima arrivata , sviluppata per comprimere prima in piano con un PE LD da 35 micron e poi in rotolo utilizzando uno stretch da 40 micron. Questo permette di ridurre i costi d’imballaggio. Riduce il blocco a un rotolo da 2.2 x 0.8 di diametro, quindi passiamo a un volume di 1 m3 (-79%*). Sul bilico possiamo caricare 46/48 blocchi.

*il range di compressione dipende dalle caratteristiche tecniche del poliuretano e dalla relativa qualità. La % di compressione è un dato configurabile a ricetta, va valutato caso per caso.

Un risparmio tangibile

Su una “spedizione d’esempio” di 45 blocchi di poliuretano, su bilico, per 1000km, passiamo quindi da dover utilizzare 4 camion a usarne 1 solo, con un possibile risparmio economico del 70-75%, e risparmio di CO2 pari in media a più di 2 tonnellate.

Maggiore efficienza e sostenibilità

Le macchine per imballaggio di Dolphin Pack sono un investimento che, come abbiamo visto, comporta un notevole risparmio nei costi di trasporto dei blocchi di poliuretano, sia in termini economici che ambientali - meno spese per trasportare lo stesso numero di articoli, e meno tonnellate di CO2 immesse nell’ambiente.

Sono una soluzione per ovviare ai problemi logistici e all’aumento dei costi dei trasporti.

Offrono una possibilità per incrementare la capacità produttiva perché possono far sì che si riescano ad assicurare più spedizioni ai clienti, a un costo finale più competitivo. A livello ambientale, come dicevamo, risparmio superiore al 70% dei consumi di CO2, che permette di proporsi sul mercato in modo diverso, più attento all’ambiente. Anche grazie al fatto, aggiuntivo, che le macchine lavorano con film riciclabile o già riciclato.

Una soluzione ai problemi logistici

Queste macchine, quindi, permettono di ridurre il volume dei blocchi di poliuretano, così da poter aumentare il numero di prodotti per ogni spedizione (camion o container), migliorando l’efficienza logistica, riducendo i costi di trasporto e produzione e, allo stesso tempo, riducendo l’impatto ambientale della filiera.

Le aziende devono rispondere ai problemi logistici contingenti optando per soluzioni sempre più innovative e ad alto contenuto tecnologico, come fa Dolphin Pack con soluzioni di packaging che permettano una maggiore automazione ed efficienza, un risparmio di spazio e costi, e un minor impatto ambientale. A vantaggio di tutti.